C’è un piccolo paesino situato in Valseriana sulle pendici dei monti Trevasco e Alino. Un fertile altopiano, crocevia dei sentieri percorsi durante la migrazione dei greggi.
Questo è Parre. Il più antico centro delle Orobie Orientali, in una valle ricca di boschi e di alpeggi.
Muri in pietra e cortili di una volta, rispettosi delle voci e dei racconti conservati nel corso degli anni, che profumano di ricordi e di storie di famiglie.
E l’orgoglio di Parre si vede sul margine della strada che sale al paese. Una scultura di legno raffigurante una coppia in costume tradizionale, la Chiesa della Trinità e una scritta: “Benvenuti a Parre, i suoi famosi Scarpinocc”.
Gli Scarpinocc de Par, emblema della cultura parrese, devono la loro peculiarità alla forma di ali di uccello.
Una pasta ripiena, la cui origine è poco precisa e si perde nella notte dei tempi. Cura e sapienza sono gli ingredienti che sono stati tramandati di madre in figlia fino ai giorni d’oggi.
Alter ego dei casoncelli bergamaschi, preferiti da chi ama un ripieno magro privo di carne. I Parreschi ne rivendicano la nascita, quando all’epoca dei pastori il burro e il formaggio abbondavano in tutte le case del paese.
A questo pilastro enogastronomico locale, gli abitanti di Parre hanno dedicato una filastrocca.
Oggi sono gli Scarpinocc de Par il nostro baluardo contro la standardizzazione del gusto, per la valorizzazione delle tradizioni locali e dei saperi.
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La bresaola della Valtellina IGP e la Borsa di Marchesi.
«Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio! … »
Salendo poco più a nord rispetto alle montagne di questo celebre passo di Alessandro Manzoni ci troviamo alle pendici del gruppo del Bernina, del Cevedale e dello Spluga, nel cuore delle Alpi.
Qui, in particolare nei paesini attigui a Sondrio, viene prodotto uno dei salumi più caratteristici di questa valle: la “Brisaola” Valtellinese IGP.
Si stima che l’origine della bresaola Valtellinese risalga al 1400. Per questo il suo processo di lavorazione è frutto di tradizioni secolari, che vengono tramandate di famiglia in famiglia, insieme alla fatica, alla passione e all’amore per la propria terra.
Pochi altri prodotti possono vantare di racchiudere tutta la genuinità e la freschezza delle verdi e soleggiate montagne che fanno da contorno alla provincia.
Nel nostro viaggio per l’Italia, nella valorizzazione dei saperi e delle tradizioni locali, e come baluardo contro la standardizzazione del gusto abbiamo deciso di fare una fermata anche qui.
La dedichiamo a tutti gli sportivi e a chi è particolarmente attento alla dieta, essendo la bresaola Valtellinese povera di grassi e ricca di proteine.
Dopotutto, se Superpippo Inzaghi ha segnato 300 gol nella sua carriera, un po’ è stato merito anche della bresaola.
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